La fecondità della memoria – A quarant’anni dall’uccisione del gen. Carlo Alberto dalla Chiesa
3 settembre 1982. In via Carini, a Palermo, un’auto viene crivellata di colpi. Nell’agguato persero la vita il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo.
Dopo i momenti commemorativi del 3 settembre scorso in città a 40 anni da quella strage, anche il mondo della scuola e dell’Università fa sentire la sua voce perché la memoria divenga impegno e responsabilità condivisa.
L’incontro dell’8 settembre in Prefettura dal titolo “La fecondità della memoria”, voluto e organizzato in particolare dal Prefetto e dall’Osservatorio Permanente della Legalità dell’Università di Parma, è stata l’occasione per presentare alla città e alle sue diverse istituzioni un progetto che vede coinvolte alcune scuole di Parma che, a partire dalla forza della testimonianza del generale Dalla Chiesa, possa aiutare studenti e studentesse a fare propria una consapevolezza maggiore di cosa siano legalità e lotta alle mafie. È stato prezioso, in particolare, potere ascoltare le parole del figlio di Dalla Chiesa, Nando, che ha fatto un racconto del padre affettuoso e commosso, ma anche lucido, incisivo, capace di scuotere le coscienze.
Ad ascoltare lui e gli altri relatori, in rappresentanza di tutti gli studenti e le studentesse del nostro liceo, due ragazze, che ringraziamo: Stefania Amoabeng e Arianna Finardi della 4G, una delle quattro classi che l’anno scolastico scorso hanno iniziato un percorso di educazione alla legalità e alla lotta alle mafie con l’Osservatorio dell’Università.
Permettere che la memoria del gen. Dalla Chiesa sia feconda sarà uno degli obiettivi più importanti del nuovo anno scolastico del liceo Sanvitale perché la legalità sia rispetto, stile di vita, un “sentimento” che attraversa la vita e la trasforma.
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