Scuole che Promuovono Salute e seminario residenziale Peer
Dall’anno scolastico 2022/23 il nostro Liceo aderisce alla Rete regionale delle Scuole che Promuovono Salute. L’adesione a questo progetto nasce dall’esigenza di strutturare tra “Scuola” e “Salute” un percorso congiunto e continuativo che includa formalmente la promozione della salute.
La scuola è un luogo privilegiato dove è possibile integrare educazione, formazione e informazione; è inoltre un ambito di osservazione diretta del mondo giovanile nel quale possono essere individuate le necessità di intervento in modo sinergico tra scuola e sanità; infine, è il contesto naturale in cui può essere svolta in maniera ottimale la prevenzione primaria.
Adottando la metodologia di educazione fra pari, il nostro Istituto ha individuato un gruppo di allieve interessate al ruolo di peer educators che sono state formate da operatori del centro “Luoghi di Prevenzione”, in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale e dai docenti del gruppo di lavoro per la salute. I Peer sosterranno il processo di Scuole che Promuovono Salute con interventi rivolti in classe (nel proprio o in altri Istituti), e collaboreranno alla progettazione e realizzazione di iniziative in connessione con il territorio.
Nei giorni 28 e 29 novembre, tre peer educators, le alunne Dhesiree Frijio, Giulia Pascariello e Angelica Zucchi, rispettivamente delle classi terza H e terza F, hanno partecipato al seminario residenziale di formazione presso Luoghi di Prevenzione a Reggio Emilia.
Dhesiree racconta la sua esperienza:
“Il seminario residenziale Peer è stato un’occasione di crescita e divertimento. Ho conosciuto tanti ragazzi di altre scuole della regione e con loro abbiamo trattato molteplici tematiche inerenti alla salute e mi sono inaspettatamente molto aperta al dialogo.
Il mio gruppo ha affrontato l’argomento del fumo. Può sembrare un tema scontato di cui si parla spesso alla nostra età, ma in realtà in questa esperienza abbiamo fatto riflessioni nuove e diverse da quelle che mi aspettavo: abbiamo parlato del pretesto per cui una persona inizia a fumare, se è giusto o sbagliato, e a quali conseguenze a livello morale, non solo fisico, può portare. Altri gruppi si sono occupati di alimentazione e alcol, del rapporto tra corpo e corporeità, anche attraverso attività ludiche. Nel mio gruppo c’erano giovani poco più grandi di me, provenienti da tutta le scuole della regione. Mi sono trovata molto bene con loro e, oltre alla serietà nell’affrontare le tematiche di salute, ci sono stati momenti davvero commoventi, specialmente quando parlavamo di cose personali che hanno anche strappato qualche lacrima. Tuttavia, non sono mancati momenti di svago, soprattutto durante il pernottamento in hotel. Ho deciso di dare la mia disponibilità a fare il peer, e non me ne pento, perché avevo bisogno di provare un’esperienza nuova ed ero molto curiosa. Non avevo mai sentito parlare di questo progetto né tantomeno della parola “peer”, ma adesso spero di poter continuare a fare il peer educator, perché questa esperienza mi ha arricchito: porto dentro la consapevolezza di come si deve comportare un Peer davanti ad una classe, numerose conoscenze sul tema del fumo e della salute, le attività che abbiamo svolto, come imparare a conoscere di più noi stessi e identificare i nostri difetti a livello caratteriale.
Sono contenta di essermi cimentata in questa iniziativa, di essermi buttata a capofitto e di essermi aperta con nuove persone; porterò questa esperienza nel mio cuore per sempre.”
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