PIANTARE UN ALBERO, COSTRUIRE UN PONTE, SCAVARE UN POZZO
In viaggio verso la saggezza al Museo Etnografico
Scoprire una corda che unisce società diverse nello spazio e nel tempo; comprendere che questo legame è costitutivo e non deve mai essere reciso.
 Panoramica museo etnografico

Sofia Tezza, di 3 G, ci racconta con entusiasmo la sua esperienza al Museo Etnografico di Parma:

La guida, con voce calma e profonda, ci ha subito parlato di Mutanga, la corda della saggezza: si tratta di una corda tesa al centro del villaggio, impiegata come strumento didattico dal popolo Lega del Congo. Su di essa vengono appesi oggetti artificiali o naturali, ciascuno dei quali veicola un insegnamento attraverso un proverbio. In questo modo, i giovani apprendono i principi di condotta morale e di saggezza, necessari in una cultura dove le tradizioni si tramandano oralmente dai membri anziani a quelli più giovani.

Proseguendo lungo il percorso museale, ci siamo imbattuti in maschere cerimoniali africane, zanne di elefante con bassorilievi raffiguranti scene di vita quotidiana, indumenti amazzonici, gioielli e ceramiche cinesi, statue in argilla, un divano a forma di yin e yang.

Tra questi oggetti mi ha colpito un paravento a dodici ante raffigurante elementi sacri cinesi quali fiumi, cascate, montagne, alberi con radici a vista, pozzi e ponti. La guida ci ha spiegato che ogni uomo, nella sua vita, doveva compiere tre gesti sacri ovvero: piantare un albero, costruire un ponte e scavare un pozzo. La religione taoista ci ricorda l’importanza di rispettare la natura e di lasciare un mondo migliore di quello che ci è stato donato.

Molto interessante anche la mostra fotografica “Homo Sapiens”, frutto del lavoro di Arturo delle Donne, costituita da ritratti di cittadini parmigiani di provenienza straniera, raffigurati con gli indumenti tradizionali ed esprimenti fierezza, gioia, solarità.

Infine, abbiamo svolto un laboratorio sulla saggezza che consisteva nell’associare un oggetto caratteristico a un proverbio tratto dalla tradizione popolare. Alcuni di noi hanno scelto “Una rondine non fa primavera” ovvero: un segnale isolato non è sufficiente per trarre conclusioni. Lo scopo di questo laboratorio è stato quello di farci replicare ciò che faceva il popolo Lega con Mutanga e di comprendere che anche nella cultura italiana sono presenti modi di dire e proverbi frutto di una saggezza ancestrale.